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PALAZZO TORRES

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Ante operam

AREA

Restauro

/Historic building restoration

DOVE

Piazza Navona

Roma

- Italy

Palazzo De torres massimo lancillotti co

Post operam

Grande scommessa il restauro del palazzo cinquecentesco prospicente la barocca piazza Navona a Roma. L’edificio, di ben undici lati, presenta in maniera assai rara una duplice facciata principale non gerarchizzata: una davanti palazzo Braschi e l’altra su un lato di corto di piazza Navona.

Il progetto generale di Restauro del palazzo storico, situato in una delle Piazze più famose di Roma (Piazza Navona), richiedeva una particolare attenzione sia sulla finitura che sui colori delle facciate visto che il palazzo era già esistente nel Seicento quando fu ideata la Piazza barocca. Il progetto doveva avere rispetto nei confronti della progettazione cinquecentesca del palazzo da parte di Pirro Ligorio e nei confronti della complessione della piazza che rappresenta una pietra miliare per l'architettura romana del seicento.

Il progetto restauro ha riguardato le facciate esterne, il tetto e i cortili interni. Il progetto integrale ha permesso di raggiungere anche dei buoni risultati in merito all'efficentamento energetico dell'edificio, sfida moderna del campo del Restauro.

Durante i lavori preparatori del restauro e dopo aver compiuto delle stratigrafie ci si è trovati di fronte ad una situazione particolare di conservazione dell’intonaco superficiale di finitura realizzato da Pirro Ligorio nella metà del cinquecento. Realizzato in stucco romano di finto marmo (il famoso marmorino) poi diffuso in tutta Italia e specialmente a Venezia. Finitura ripresa dall’antico di cui esiste ancora la formula originaria fatta dall’architetto autore del Palazzo che noi abbiamo riscoperto nel manoscritto ligoriano conservato nell’archivio di Stato di Torino. E' stato proprio grazie agli studi storici e scientifici che si è deciso di riportare il palazzo al colore originale ed eliminando la coloritura recente stesa in facciata.

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Dettaglio cornicione

Lo studio del cornicione (che si è potuto fare naturalmente in maniera assai più puntuale e precisa dopo il montaggio dei ponteggi) ha rilevato assai bene il suo disegno che però era molto oscurato da uno spesso strato di sedimentazione, sporcizia e una spessa verniciature. Il disegno ha reso evidente la presenza di rosette e decorazioni tutte diverse tra di loro che sono state restaurate singolarmente e riportate all'originale. Questo incontro ravvicinato del cornicione ha portato in evidenza la forte somiglianza con i disegni fatti da Pirro Ligorio del perduto Arco di Portogallo (che si trovava in corrispondenza di Via del Corso). Questa evidenza rappresenta la firma certa di Ligorio come architetto del Palazzo. Evidente era la sfida tra l'architetto e Michelangelo che hai tempi si cimentava con il vicino cornicione di Palazzo Farnese nell'omonima piazza.

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